Abruzzo. Non bastava il terremoto, anche la malasanità!
La sanità in Abruzzo sembra aver causato vittime quanto il
terremoto che ha distrutto l'Aquila.
I casi di malfunzionamento delle strutture ospedaliere della regione sono
all'ordine del giorno. Malasanità a Chieti, L'Aquila, Pescara e Teramo
La lista va da chi attende per ore una visita al pronto soccorso, a chi
rinuncia a prenotare le visite nelle strutture convenzionate perchè i tempi di
attesa sono infiniti anche per una semplice visita dall'otorino.
La speranza poi è di non dover subire un intervento chirurgico il quale
preoccupa ancora di più di una malattia visto che le probabilità di incorrere
in ulteriori problemi è molto alta.
Sono sempre di più casi di persone che chiedono di essere risarcite per i danni causati dalle strutture ospedaliere abruzzesi. Una donna morta poco dopo il terremoto di L’Aquila era malata da tempo di epatite c contratta a causa di una trasfusione sbagliata nel 1981; i familiari hanno ottenuto il giusto risarcimento di un milione di euro. Un'altro caso ormai risalente a vent'anni fa è quello di una famiglia che ha chiesto un risarcimento per la disabilità della figlia, causata da un errore dei medici durante la nascita.
La causa delle morti non è sempre direttamente riconducibile ai medici; molti casi sono dovuti ad errori che possiamo definire banali e sicuramente prevenibili: disservizi, inadeguatezza degli spazi, del personale. Ci si chiede com'è possibile dato che la spesa pubblica nel decennio 1995-2005 è aumentata notevolmente. In questo periodo però la colpa è data ai tagli alle spese, ma in realtà la situazione era già critica da tempo.
Molti medici dichiarano di adottare la "medicina difensiva" ossia la prescrizione di farmaci ed esami non necessariamente indispensabili; lo fanno per difendersi dalle possibili accuse ma questo dimostra l'inadeguatezza e la mancanza di responsabilità del personale medico.
Una delle situazioni di peggior disagio si riscontra nell'ambito della terza
età. Mancano le strutture adeguate e le famiglie non ricevono il necessario
sostegno medico per accudire i famigliari anziani nella propria abitazione.
Risulta praticamente impossibile addirittura ottenere un deambulatore o una
sedia a rotelle perchè la burocrazia diventa un ostacolo impossibile da
superare. Le persone sono costrette sempre di più ad evitare le strutture
sanitarie pubbliche rivolgendosi agli istituti privati, e quindi pagando molto
di più per le spese mediche.
Ci si domanda se è giusto quindi pagare delle tasse per un servizio che
effettivamente non c'è, anzi che ha causato molti danni e che ricorda
immancabilmente la situazione dei terremotati.
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